L’artigianato yucateco è povero e di uso quotidiano, nella regione si possono trovare amache di qualità in sisal e cotone, cappelli, camicie e vestiti in cotone ricamato. Tipici della regione sono le huipiles, camicie da donna simili ad una blusa e ricamate a punto festone o a punto lanciato, e le guayaberas, camicie maschili pieghettate e dai colori vivaci. Fra i cappelli oltre al sombrero, simbolo del paese, nella regione si producono i Panama, che devono il nome al loro utilizzo durante la costruzione dell’omonimo canale. Sono fatti con foglie di palma jipijapa intrecciate all’interno di grotte in cui le condizioni di umidità mantengono le fibre flessibili fino al momento in cui viene realizzato il cappello, è quindi possibile piegarlo e metterlo in tasca senza alterarne forme e qualità.



Il posto migliore dove fare acquisti sono i mercati cittadini. Principalmente ad uso delle comunità locali vi daranno l’occasione non solo di comprare a buon prezzo ma anche di vivere un’esperienza unica. Le merci esposte sui banchi vi parleranno di abitudini quotidiane, cucina e vita casalinga, preparatevi ad un impatto fortissimo.
Il più grande mercato della regione è situato a Merida, si chiama Lucas de Galvez e ricopre un’area di diversi isolati fra la 56° e la 69°. Il primo impatto è olfattivo: si passa dall’odore di frutta e verdura a quello del cuoio, lavorato al momento dai numerosi ciabattini, all’insopportabile puzza dei venditori di animali. Il mio consiglio è aggiratevi liberamente e anche piuttosto tranquillamente ma tenendo bene gli occhi aperti – di giorno la zona è molto frequentata mentre la sera è d’obbligo girarvi alla larga.


Le bancarelle di snodano lungo un tortuoso percorso di vicoli, in un continuo dentro e fuori dai padiglioni, è molto facile perdersi. Nella zona alimentare fra montagne di peperoncini freschi troverete anche chi vende spezie e habanero in polvere. Ricordate che non potete esportare semi e frutti, ma per acquistarli in polvere non potreste trovare posto migliore. Una zona è interamente dedicata ai venditori di cibi pronti, i profumi potrebbero essere stuzzicanti, ma le condizioni igieniche sconsigliano l’assaggio.



Fatevi lasciare all’entrata sulla 56°, è il punto migliore per raggiungere la zona dedicata alla calzoleria, dove sandali e ciabatte sono prodotti proprio sotto i vostri occhi; e poco oltre la zona delle gioiellerie. Sotto i portici esterni trovano spazio invece i venditori di abiti, amache, cesti e cappelli. Apro qui una piccola parentesi che vi aiuterà nella scelta delle amache: cotone o sisal? Nel corso dell’800 e 900 lo Yucatan venne ampiamente sfruttato per la coltivazione di un tipo di agave da cui si ricava il sisal, una fibra molto resistente che intrecciata viene usata per fare corde, amache, cesti e tappeti.


In materia di variazioni culturali in questa occasione abbiamo scoperto uno strano pegno d’amore tipico del posto: pare che i fidanzati usino regalare alle proprie amate scarafaggi vivi decorati con perle e strass… De gustibus! (Scusate la foro mossa ma è difficile tenere uno scarafaggio in posa)

Giusto per assaggiare un’esperienza alternativa la nostra guida ci ha portato anche al mercato di Uman, cittadina sulla strada per il sito archeologico di Uxmal. Piccolo e affollato questa versione più casalinga si compone di due strutture: sul lato sinistro adiacente alla chiesa dopo i banchi del pesce la parte dedicata alla macelleria. La carne viene esposta sui banchi in marmo o appesa alle aste che li sovrastano, tutti possono vedere e scegliere il proprio taglio e l’odore di sangue si mischia a quello della candeggina… Decisamente uno spettacolo per stomaci forti. Se preferite un impatto più soft addentratevi a destra, fra i banchi di frutta e verdura. I colori vi affascineranno, i prodotti sono dei contadini del luogo pertanto se desiderate lasciatevi tentare e assaggiate i sapori ricchi di questa terra. Un altare proprio al centro del mercato vi stupirà con i suoi colori. Come in ogni mercato che si rispetti ci sono poi le bancarelle per lo più di abiti e cappelli. Qui io e mamma abbiamo ceduto e acquistato i nostri cappelli Panamà, per 400 pesos (circa 20 euro).



Se al contrario non vi sentite avventurieri alla periferia di Cancun è stato costruito un mercato per i turisti. La location ricalca le strutture tradizionali con piccole botteghe e bancarelle che si affacciano su una serie di corridoi collegati fra loro. La maggior parte della merce è esposta su banchi all’esterno, mentre commesse e proprietari vi invitano a osservare la merce all’interno del piccolo locale. Le merci variano dal tessile all’oggettistica, passando per gioiellerie e qualche negozietto di alimentari – per lo più liquori e rinfreschi per turisti. Oltre all’artigianato yucateco qui troverete facilmente anche prodotti provenienti da altre regioni messicane, come le ceramiche o la cartapesta.
Prima di finire questo lunghissimo post un’ultima nota: in Messico è uso contrattare i prezzi, soprattutto nei mercati.



ok, quando si ritorna?
Il prima possibile! 🙂